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La moto tra passione e lavoro

Chi mi conosce sa quanto io sia appassionata di motori e di moto in particolare e di come abbia anche la fortuna di tradurre per un importante marchio austriaco.

Per fare davvero un buon lavoro, però, la passione non basta. Conoscere il “prodotto” e, soprattutto, la corretta terminologia è imprescindibile se si vuole essere credibili e, soprattutto – tasto su cui batto sempre – si vuole fornire un buon servizio non solo al cliente, ma anche e soprattutto all’utente finale, che è spesso il vero fruitore della nostra traduzione.

Mi è capitato una volta di rivedere il lavoro di una collega che, pur con tutta la buona volontà, aveva commesso svariati errori legati alla mancata conoscenza del “prodotto” e della terminologia in uso dai motociclisti.

Il caso dell’Hauptständer

Per chi non parla tedesco, è un tipo di cavalletto.

Haupt in tedesco vuol dire testa, capo e, nelle parole composte, conferisce spesso il significato di principale. La collega, quindi, traduce prontamente questo termine con “cavalletto principale”.

Direte voi: e che sarà mai, si capisce! Sì, certo, forse si capisce però… se io voglio mettere la moto sull’Hauptständer, la metto sul “cavalletto centrale” (anziché sul Seitenständer, il cavalletto laterale, che, per fortuna non presenta questo problema, dato che Seite vuol dire lato – tra le altre cose – anche in tedesco).

La comprensione, però, a mio avviso non giustifica la scelta di un termine non propriamente corretto e, sicuramente, non utilizzato dal motociclista.

Direte sempre voi: “magari quella moto ha un solo cavalletto e il problema non si pone”. Ancora peggio! In questo caso, “principale” diventa davvero sbagliato, invece, perché fa presupporre che ce ne sia uno accessorio/secondario.

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Le Koffer

Un noto marchio tedesco ha lanciato una traduzione che, personalmente, trovo orrenda, ovvero “valigie“.

Valigie è assolutamente una traduzione corretta del termine di per sé, se io parto, faccio i bagagli/preparo le valigie (Koffer packen), non si discute.

Però… perché non riflettere un secondo di più sul contesto? Davvero carico le valigie sulla moto? Io direi che ci monto le borse…

Sinceramente, da motociclista, non ho mai usato la parola valigie in tutta la mia vita!

Se devo differenziare tra Koffer e Taschen in una traduzione, posso facilmente farlo parlando di “borse rigide” e “borse morbide”.

Essendo questo marchio così potente, la traduzione è ormai sdoganata e la si trova e legge ovunque, ma io continuo a essere dell’idea che, almeno nel marketing, si dovrebbe parlare la lingua del cliente finale, di quello che fisicamente usa i tuoi prodotti!

Se dicessi a un motociclista di caricare le valigie sulla moto, sicuramente mi capirebbe, ma credo mi guarderebbe preoccupato pensando che io mi voglia portare dietro qualche trolley e mezzo armadio!

Conclusioni

Sono noiosa, lo so, forse mi faccio scrupoli eccessivi, forse mi batto contro i mulini a vento, ma ci sono traduzioni in cui, invece, il gergo o il glossario specifico possono creare problemi di comprensione al destinatario del nostro lavoro.

Il contesto non può e non deve essere ignorato!

Buone ferie a tutti, noi dobbiamo giusto comprare le borse per la nostra Honda! 🙂

2 commenti su “La moto tra passione e lavoro”

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